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20 gennaio 2008 / jvanbugliani

Inevitabile follia

Io sono il vento…
che sfugge dalle mani
e fugge correndo.
Ma non mi lasci andare
come le onde il mare
e come le pale di un mulino
mi trattieni nel tuo cammino.
Perchè perchè,
questa forza si chiama Amore
che anche il vento sa trattenere,
ma esso è un fiore e basta una carezza errata
e muore.
 
Io sono il Sole,
e di luce e fuoco proteggo il mio cuore,
ma perchè forza distruttrice di mondi,
Amore,
sai con una parola di ghiaccio eclissare
tutto il calore,
lasciando solo una penombra di dolore.
 
Io sono il cielo,
e tra le mie nuvole nascondo il pensiero.
Sincero di non verità
che il mondo non merita,
ma perchè tu,
freccia nel cuore,Amore,
diradi nuvole e accendi stelle.
Hai vinto ancora una volta
mio piacevole dolore.
 
Io sono Terra
e tra le mie montagne e i miei abeti,
nascondo i miei segreti,
ma…
ma tu fulmine e tempesta,
ancora tu,
quella forza devastatrice chiamata Amore,
abbatti alberi e strade
e confini non vi sono
e nudo a te non ho più difese,
ne un tesoro da difendere.
 
Io sono Acqua
e tra le mie nascoste sorgenti
e la testardaggine dei miei impetuosi fiumi
detengo la mia più grande forza di volontà.
Mi faccio strada nel mondo,
nella luce del mio sogno
d’arrivare al mare là dove Sono. Ma…
tu… intruso prorompente operaio,
Amore,
ergi dighe maestose
dove lì la mia forza muore.
E mi arrendo a te come la mattina il sole.
 
Dunque, chi sono io?
di innanzi al tuo sguardo
non sono niente,
tu che muovi il sole e la terra
e tutte le sue genti.
 
Allora mi inchino al tuo potere, Amore,
e di fronte alla tua inevitabile scia di dolore
risponderò:
aspetterò,
cadro’ e rincominciero’;
ancora e sempre,
un’altro raggio di sole.
 
 
 
 
 
 
 
22 ottobre 2007 / jvanbugliani

L’albero e la foglia

Ti ho incontrata quando tutte le foglie cadevano
e il cielo sussurrava di cieli piangenti.
Tu in mezzo al grigio di un tempo che cambia
eri l’unica che ancora guardava la terra dal cielo
e l’albero dei suoi sogni non aveva lasciato.
In un mondo fatto di uomini
tu eri l’unica foglia prigioniera e libera
che brillava in mezzo alle onde
e coi tuoi sogni coloravi il giorno.
Sei da allora il rifugio per la notte
il tetto per la pioggia.
Ladre sono le cose della vita
che ci rubano il tempo,
mia amante,
che rende più preziosa d’oro e d’argento
la sabbia che scende dalla clessidra
agli occhi dei nostri fugaci incontri.
Ma il tempo rubato è la morte del tempo perduto,
la libertà esso è,
come l’albero è legato alla terra,
ma innalza i suoi rami fino al cielo sognando l’infinito
che le sue radici non lo incatenano al mondo,
e le sue foglie dona al vento,
che tutti sappiano che nessuna vita imprigiona un cuore
che la passione và al di là della ragione.
E questo tu sei,
istanti di follia tra la quiete e la tempesta
tra la vita e la morte
tra la passione e l’onore
tra la libertà e la pazzia,
come una piccola barca contro grandi onde
come l’amore nell’infinto del mare
di una terra
che neppure noi,
tuttavia,
possiamo lasciare,
e i nostri sogni,
.
22 luglio 2007 / jvanbugliani

Il canto delle maree

Ascolta la voce dalla Luna
del ciel leggero ti sfiora e accarezza la terra
scivolando in profondità in un riflesso di stella.
Cristalli di luce le goccie aggrappate le roccie d’argento
tornano al mare inquieto e sereno
fiere del loro intrinseco segreto non meno inquieto.
Cambi umore e carezze alla terra,
marea,
sciogli gli occhi di chi si perde
in un riflesso di stella
el tuo canto ascolta
guardandoti scivolare via ancora una volta.
Tutto risuona
al chiaro scuro della luna,
mè infinito sognare in te,marea,
che nelle tue onde mi culli e m’abbandoni.
Mi lascio a te come una vela al vento
el tuo canto sento
perso nell’infinito movimento
tra terra e mare
nell’orizzonte il mio cuor sè perso.
Musica soave sull’onde mi pare
e le stelle galleggian
fiere che il vento le portan
nei miei occhi non l’antico orizzonte
ma l’infinito,
l’infinito sognar mè dolce.
 
1 Maggio 2007 / jvanbugliani

Io preferisco il rumore del mare

Forse non sò dove andare,
ma in un mondo falso,
io preferisco il rumore del mare.
Sono lontano e vicino da casa,
sento il vento e la salsedine
come crema sulla pelle,
sento desideri e sogni
galleggiare e navigare
al mio fianco,
cullati come me dall’onde
che dalla terra ci nasconde.
C’è il silenzio quì,
non c’è folla e genti che non conta,
c’è rumore e canti
di marinai e sognatori erranti.
Quanto è lontana la terra,
e i suoi uomini,
tutti buoni e tutti santi,
con le loro guerre e i loro finti pianti.
L’orizzonte e il sole,
dell’uomo qui non si odono le sue parole,
c’è sincerità e libertà,
come è semplice amare
nell’infinito canto del mare.
Semplice come la sua bonaccia
che nessun onda mi sferza la faccia
e nella sua quiete leggero mi abbraccia.
Sincero e violento nelle sue tempeste
di libeccio e vento
di naufraghi e di legno infranto e scoperto.
Tra la terra e il mare
qui come loro nulla può cambiare
e in questo mondo calpestato infranto
da genti e parole false che solo potranno naufragare,
loro lascio stare,
qui,da lontano,
io preferisco il rumore del mare.
 
1 aprile 2007 / jvanbugliani

Sogni di Luna

Luna non cambiare mai
rimani sempre là
leggera in alto dove tu sei.
Luna non cambiare
le tue notti azzurre come il mare
e le tue stelle a cantare col fiato del vento
e l’abbraccio del silenzio.
Luna dipingi ancora la mia pelle scura
alla tua ombra
fà della notte il giorno
le imperfezioni del mondo cancella
col tuo chiaro raggio di buona novella.
Luna rimani là
al di sopra degl’uomini e dei cieli
che ogni essere ti possa parlare
che la voce non si fa soffocare.
Luna non cambiare
specchiati ancora nel mare
narcisa come sei
tanto la tua bellezza non può cambiare
e l’innamorato e il poeta
per te sempre potranno cantare.
Luna
sono una barca di carta nel mare in tempesta
queste parole
c’affondano lente
sotto questa pioggia d’oro bianco e argento
cadente nel vento.
Luna non cambiare
ma se proprio lo devi fare
per il tuo spirito di donna
mutevole come il tuo viso
allora insegnami a cambiare
a nascondermi tra le nuvole
ed a chi mi vuol cambiare
insegnami ad amare
come fai tu il Sole
come un amore proibito
con un coraggio infinito
e la tua perseveranza imparerò
ed un sogno per l’eternità inseguirò.
1 marzo 2007 / jvanbugliani

Sensazioni di Marzo

Finchè la pioggia disseterà il seme
finchè il sole lo abbraccierà e lo riscalderà
finchè da lui piccola vita nasceranno foreste.
Finchè il vento innalzerà il mare
sulle alte scogliere fino ai sensi dei poeti.
Finchè i fiumi cercheranno ancora i mari
nel sogno di come due mondi diversi possano unirsi.
Finchè la notte sorgerà finche il giorno rinascerà.
Finchè le stelle luccicheranno
finchè esse i sogni custodiranno.
Finche Luna vestirà d’oro e d’argento le notti
finchè nel mare si specchierà
finchè l’umore delle maree dirigerà.
Finchè gli uomini nasceranno finchè essi vivranno.
Finchè ci sarà aria per vivere
e un cielo per sognare,
comunque vada
io ti amerò
fino al giorno in cui morirò.
 
nel paradosso,nello struggersi di un poeta : 
   fuggo dall’amore con la stessa intensità con la quale lo cerco…
Jvan
1 febbraio 2007 / jvanbugliani

D’infinito sguardo

Li vedo chiari e lucenti
come chiari amori senza dubbi,
li sento sulla pelle seguire ogni muscolo
ogni neo,
mi scivolano addosso
come due goccie sul vetro lo accarezzano lento.
Mi penetrano nel cuore nell’anima
fin nei meandri più oscuri di me,
sono due stelle comete,
una cresta d’un onda che veloce il sole scintilla,
un varco quieto d’azzuro cielo
nella furia d’una tempesta;
luce intensa d’un raggio fuggito da nuvole nere
penetrano nel cuore laddove senza temere vè amore.
Il cielo e il mare
nell’azzuro dei tuoi occhi
mi strappano parole
parole così grandi da rimanere soffocate in gola
nell’inchiostro della penna.
Tento di fuggire guardando il nulla,
ma spietati ed implacabili
catturano un’altra volta il mio sguardo indolente e dimesso.
M’arrendo
non ho più difese
i muri costruiti
ferita dopo ferita
intorno al mio cuore
si sciolgono come neve al sole,
mi perdo in loro e loro in me;
loro la tua forza il mio sogno
la droga dei miei sensi
la mia dolce sconfitta.
D’infinito sguardo
come onde e nuvole di lasciarsi andare
nell’echeggiare di cielo e di mare
senza paura ne sgomento
come una barca innalza la sua vela nella fiducia del vento.
1 gennaio 2007 / jvanbugliani

Canzone

Guarda il mare,
amore,
guarda il mare,
sei così bella che mi sembra di sognare.
Guarda il mare,
le nuvole un arancieto sospeso nel cielo
d’un anfiteatro arancione
la tua voce per me una canzone.
Una nuova emozione corre veloce
e il sole si nasconde all’orizzonte.
Guarda la felicità è una creatura sfuggente,
ma in quest’istante il mio cuore non mente.
Vedi sembra che il cielo vada a fuoco
il mare un deserto ardente perso nel vuoto.
E’ un calore di immagini ed emozione,
è facile scrivere una canzone in tuo nome.
Chissà se è amore
o un’altro istante di magia
che un’altro notte porterà via.
Ma stiamo ancora qua
e al domani non pensare,
guarda ancora il mare
e non smettere di sognare
e se dovrà finire
almeno ci rimarrà il ricordare
di questo felice istante infinito come il mare.
28 dicembre 2006 / jvanbugliani

Citazione de: George Bernard Shaw

" E’ ciò che fanno tutti i poeti:
parlano con se stessi ad alta voce,
e il mondo li ascolta per caso. "
 
 
 
Ci ho riflettutto ed ha ragione,è così,le parole ci nascono dentro,e chi ci passa vicino le ascolta per caso.
George Bernard Shaw (per chi non lo conosce) è drammaturgo,narratore,saggista irlandese e premio Nobel per la letteratura.
Ho letto questa citazione anche su un altro (splendido) blog  http://spaces.live.com/mariangelalegnairam
è uno spaces davvero profondo,andatelo a visitare,è molto dolce.
Jvan
1 dicembre 2006 / jvanbugliani

Il lato oscuro dell’amore

L’amor che non chiede
di proferir parole alcune,
l’amor che sorge nel cuore
come l’alba il suo calore,
l’amor spudorato
gridato in faccia al mondo,
l’amor che di felicità
gridar fà,
l’amor che sempre da qualcuno
invidiato osteggiato ucciso è,
l’amor che tutte le luci del mondo è,
come può far soffrir?
 
Perchè invincibile come la morte
è l’amore.
Invadente e testarda
come la corsa impetuosa dei fiumi
è la passione.
Quelle vampate di fuoco che bruciano dentro
e il cuore aumenta il suo battito
come musica d’estate,
sono fulmini dal cielo che squarciano
il cuore in due.
Ne l’acque dei sette mari,
ne stagione delle pioggie 
possono spegnere l’amore,
ne tutta l’acqua del grande Nilo travolgerlo.
L’amore è nel mondo,
insito in ogni essere vivente,
l’amore è l’aria di cui si nutre la vita stessa.
Esso la mano di Dio è,
tesa su pochi uomini eletti,
per loro benedizione
e modo unico
per volar senz’ali.
Questa mano che sfiora d’improvviso
illuminando il viso
di chi ne è colpito,
quella potenza tanto forte
da non poter esser travolta da un oceano
ne comprato da nessun essere umano
per quanto ricco,
quella potenza tenace come la morte,
come può il cuor
far sanguinar ?